Twan Janssen – Glenn Sorensen Press Release 2001

Galleria Raucci/Santamaria Piazza S.Maria la Nova 19 – 80134 Napoli.

tel. 081 5521000 fax 081 5510792.

 

Twan Janssen – Glenn Sorensen

 

dal 2 Marzo al 2 Aprile 2001. Inaugurazione Venerdì 2 Marzo ore 19.30

 

Quasi sempre si è tentati di descrivere l’immagine pittorica in virtù delle qualità formali che  la presiedono o all’analisi concettuale del dipinto. Sembrerebbe che il semplice atto del dipingere venga meno e che le qualità intrinseche delle tecniche pittoriche siano del tutto eluse. La storia dell’arte moderna ci ha abituato ad assumere in essa, erroneamente, solo quelle caratteristiche assimilabili ai differenti stilemi formali avvenuti nel corso del secolo scorso definendo una pittura rispetto ad un’ altra a seconda delle motivazioni teoriche sottintese (impressionismo -cubismo – surrealismo – ed altre) od in epoche più recenti,  all’analisi delle caratteristiche concettuali del dipinto eludendo in molti casi l’immagine stessa rappresentata. Nell’arte antica l’analisi del dipinto, rispetto a quelle dell’arte moderna, viene sostituita da altri tipi di analisi rivolti alla stesura, alla tecnica ed infine alla capacità narrativa ed evocative del dipinto. Gli artisti esposti in mostra : Twan Janssen e Glenn  Sorensen , ciascuno  con una metodologia del tutto diversa cerca di esprimersi in pittura. Se da un lato Sorensen attua una stesura del colore sulla tela quasi come se la stessa materia evochi l’immagine, Janssen dall’altro lato definisce la forma e l’immagine identificandola con la stessa materia. Le immagini di Glenn Sorensen sono evocative ed irrimediabilmente tese a scaldare l’approccio emotivo che si ha con esse.

I soggetti sono legati ad una visione domestica e, quasi sempre di piccolo formato, inducono l’osservatore ad un’analisi intima rispetto all’immagine rappresentata ed alla stessa qualità costitutiva del dipinto. Le sue pitture sono descrizioni psicologiche di un attitudine rivolta all’introspezione ed alle capacità narrative del dipinto in relazione alla memoria del fare arte attraverso la pittura. Twan Janssen applica invece una tecnica estraniante rispetto alla mera decrizione dell’immagine, il suo lavoro diventa analisi ed applicazione diretta del materiale per la realizzazione di un immagine. Le sue opere ci appaiono come sculture od installazioni od oggetti realizzati attraverso la materia stessa che diviene immagine. La pittura, in questo caso, é un elemento duttile che viene plasmato fino ad identificarsi con l’opera stessa.  Ciò che ci appare sono oggetti tridimensionali e la visione dell’opera viene rovesciata in maniera ironica, con una lettura del tutto concettuale, nell’attimo in cui  ci accorgiamo che lo stesso elemento costituitvo dell’opera si identifica con essa. In entrambi i casi osserviamo che l’ attitudine della lettura critica storica delle opere non possa essere considerata univoca e che la stessa opera ha caratteristiche formali ed evocative che rifiutano e sfuggono alla logica di una metodologica interpretazione critica.

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