Galleria Raucci/Santamaria – Piazza S.Maria La Nova 19 – 80134 Napoli – tel. 0815521000
MISS-UNDERSTOOD
FREDERIC PRADEAU – CHEYNEY THOMPSON – JAMES YAMADA
Inaugurazione Venerdì 24 Ottobre 2003.
Dal 24 Ottobre al 29 Novembre
Il relazionarsi con gli oggetti può essere rassicurante come forma traslata di affermazione della propria personalità. Un oggetto è portatore di celate caratteristiche che possono svelare la personalità di chi li possiede e i sistemi sociali che sottendono alla loro commercializzazione. Gli artisti che sono presenti in questa mostra, nel modo e nelle forme a loro più adatte, sono interessati in parte ad analizzare alcuni rapporti sottintesi alla percezione degli oggetti. Questa può essere ingannevole: affascinare con la presenza ammiccante degli oggetti e nel frattempo contenere una negazione o nascondere problematiche che allontanano la loro stessa presenza fisica.
Va da sé che anche la sola rappresentazione di un oggetto può offrire momenti di analisi per la modalità espressiva usata, sia pittura o fotografia o scultura, che per l’immagine ed i significati relativi ad essa connessa.
E’ esemplificativo come Frederic Pradeau sposti la percezione dall’oggetto in se all’elemento costitutivo che lo rende visibile e ai suoi processi realizzativi: un tappeto fatto di polvere intessuto mediante un processo industriale; una bottiglia di Coca Cola che contiene alcool prodotto attraverso la distillazione della popolare bevanda con un processo che è durato circa due mesi.
Le sculture oscillanti come sedie a dondolo di James Yamada affascinano lo spettatore con un lento dondolio ottenuto dal movimento della luce che illumina un sole al tramonto nel paesaggio rappresentato e incorniciato all’interno di queste sculture. Questi oggetti hanno un equilibrio determinato da un elemento impalpabile come la luce. Essi sottintendendo al nostro rapporto con la contemplazione di un peculiare momento del paesaggio; così come le foto che ritraggono alcuni uccelli, in movimento od in sosta, in relazione a delle sculture appositamente create per loro.
Infine Cheyney Thompson ritrae nei suoi dipinti su seta le forme degli oggetti rendendoli astratti e sospesi sulla superficie del dipinto e nella struttura che contiene il supporto della pittura, mentre altre volte li ritrae come contemporanee nature morte quasi accumulo di oggetti soddisfacenti il desiderio del consumo. Ed ancora l’artista produce sculture che formalizzano elementi su piccoli banchi di vendita come quelli che incontriamo nelle nostre strade. Questa relazione incessante a quelli che sono elementi comuni della nostra vita possiede per sua natura molteplici connessioni. Nella dinamica della leggerezza dei nostri incessanti rapporti con gli oggetti essi modificano e cambiano la nostra percezione e il modo di relazionarci all’ambiente.