John Pilson
Inaugurazione Lunedì 14 Febbraio 2005 dalle 19.00 alle 21.30. Dal 14 Febbraio al 25 Marzo 2005.
Galleria A: John Pilson: “St. Denis”.
Architettura e spazio sono due prerogative fondamentali legate indissolubilmente al concetto di cultura e alla natura umana. John Pilson investiga questi aspetti, le dinamiche funzionali del modernismo e le implicite connessioni legate all’organizzazione e alla presunta etica culturale degli spazi. Gli uffici sono l’ oggetto dei suoi interessi e, di conseguenza, anche le relazioni, le aspirazioni, i desideri e le pulsioni degli abitanti di questi asettici spazi, che ne costituiscono il microcosmo. Essi sono parte dell’edificio che vive e funziona come un corpo, con i suoi meccanismi atti alla razionalizzazione della struttura, che non mostra la personalità dei propri ospiti. St. Denis è un edificio composto da uffici nel centro di Manhattan; uno di questi si suppone sia stato lo studio segreto di Duchamp, e l’artista ne investiga il suo interno attraverso il movimento della videocamera mostrando così le parti di accesso al pubblico e quelle nascoste legate al proprio funzionamento. In questi spazi gli abitatori interagiscono con essi quasi oniricamente, ce ne mostrano i limiti ambientali e, contemporaneamente, essi rendono visibili le proprie aspirazioni e, non a caso, anche le proprie frustrazioni e nevrosi. L’ artista ha ben chiaro cosa rappresentare e quali profonde contraddizioni determinino la cultura dell’efficienza e la razionalizzazione degli spazi del lavoro in contrasto con la naturale aspirazione all’affermazione della personalità dei propri abitanti e al desiderio di una pacata interiorità.
NOTA DELL’ARTISTA
Gli eventi, sia reali che immaginati, descritti in “St. Denis”, sono ispirati dal passato e dal presente di un edificio. Costruito nel 1860, all’angolo tra l’undicesima strada e Broadway, il St. denis era originariamente un prospero albergo che vantava, al contempo, ospiti come Abramo Lincoln and Ulysses S. Grant. Un altro importante avvenimento nella storia dell’hotel fu, al secondo piano, la prima dimostrazione pubblica del telefono di Alexander Graham Bell.
Col tempo, sia l’edificio che le vicinanze, cambiarono drammaticamente: i vicini depositi sul fronte strada furono rilevati dagli attuali negozi di antiquariato, ed il St. Denis fu convertito in spazio per uffici.
Tra i più famosi abitanti dell’edificio vi erano Marcel Duchamp e Lee Harvey Hoswald. Duchamp ebbe uno studio segreto al quarto piano, dove fu scoperto esservi il suo ultimo lavoro “Etant Donnée”, mentre Lee Harvey Hoswald lavorò, per un breve periodo, per un altro degli inquilini del St. Denis.
I suoi attuali occupanti sono, quasi interamente, psicoanalisti e massaggiatori terapeutici. Un meccanismo sonoro collocato fuori a molte di queste porte assicura la riservatezza durante le conversazioni.
St. Denis diventa una sorta di documentario per immagini: una rassegna di cambiamenti quotidiani, al contempo graduale ed improvvisa, tra gli interni del XVIII° secolo e l’ambiente esterno, tra i suoi corridoi e le strade, tra comportamenti convenzionali e le sue evoluzioni inconsce.